Migliorare l’autostima dei bambini: qualche consiglio pratico

 

Oggigiorno il concetto di autostima è molto utilizzato. Ma cosa è realmente l’autostima? Essa è l’immagine che ognuno ha di se stesso e il valore che vi attribuiamo. È un costrutto complesso e multidimensionale, che si costruisce ed evolve nel tempo, in base a diversi fattori che si influenzano reciprocamente. Costruire una buona autostima è una preziosa risorsa per affrontare la vita in maniera serena e costruttiva. Migliorare l’autostima nei bambini, quindi, diventa un obiettivo importantissimo.

 

L’autostima non è statica. Essa è un processo, che evolve, cresce, cambia, e piano piano si può imparare a coltivarla. Il contesto può essere fondamentale in questo senso per migliorare l’autostima dei bambini. Gli adulti di riferimento, le esperienze di vita e l’ambiente giocano un ruolo fondamentale per definire il proprio modo di essere. L’autostima, addirittura, inizia a definirsi fin dal grembo materno, nell’immagine mentale che mamma e papà hanno del loro bimbo. Per questo è importante lavorare fin da piccoli per migliorare l’autostima dei bambini.

 

MIGLIORARE L’AUTOSTIMA DEI BAMBINI: QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DEI BAMBINI CON BASSA AUTOSTIMA?

 

Contrariamente a quello che spesso si pensa, anche i bambini possono avere una percezione ingigantita dei propri limiti e dei propri punti di debolezza. Questi bimbi non riconoscono i propri punti di forza oppure tendono a minimizzarli. Spesso rifiutano o mostrano resistenza di fronte ai compiti assegnati perché ripetono, più o meno esplicitamente, che non sono in grado di portarli a termine. A volte, i bambini con bassa autostima tendono a fare continui confronti, attribuendo ad altri qualità ideali e irraggiungibili. Altre volte ancora, questi bimbi si pongono obiettivi irrealistici e la loro mancata realizzazione genera una visione negativa di sé, in un circolo che si autoalimenta.

 

Non sempre, però, è così chiaro riconoscere i bambini con bassa autostima. Anche atteggiamenti spavaldi e prepotenti, infatti, possono nascondere una scarsa fiducia in se stessi. A volte, infatti, i comportamenti aggressivi nascondono una bassa fiducia nelle proprie capacità, che i piccoli cercano di fronteggiare mettendo in atto comportamenti prepotenti.

 

CHI PUÒ AIUTARE A MIGLIORARE L’AUTOSTIMA DEI BAMBINI?

 

Non sempre è facile riconoscere i bambini con bassa autostima o con una fiducia nelle proprie capacità molto labile. Migliorare l’autostima nei bambini fin da piccoli diventa, dunque, un obiettivo fondamentale che ci si deve porre come adulti responsabili della salute delle nuove generazioni.

 

Come detto anche precedentemente, l’ambiente di vita del bambino ha un’influenza forte sulla possibilità di creare una buona autostima nei bambini. In particolar modo, un ruolo fondamentale è svolto dallo stile educativo adottato. Le ricerche evidenziano l’importanza di uno stile educativo autorevole, in grado di sostenere e sviluppare fiducia nel bambino, che si sente ascoltato, compreso e sostenuto. Il genitore, dunque, deve diventare la base sicura da cui il bambino può partire e può tornare, senza negare la possibilità di esplorare il mondo.

 

Questo compito, a volte molto complesso, però, non può essere affidato solo ai genitori. A partire dall’asilo nido o dalla scuola dell’infanzia, i bambini passano gran parte del loro tempo nel contesto scolastico che, sempre di più, diventa un terreno importante per allenarsi a migliorare l’autostima dei bambini.

 

Tutti gli adulti, dunque, sono chiamati ad aiutare i bambini a migliorare e rafforzare la propria autostima, supportandoli nel delicato e complesso processo di crescita e sviluppo. È una responsabilità importante, di tutta la società. Sicuramente non semplice, ma è importante impegnarsi a farlo.

 

COME MIGLIORARE L’AUTOSTIMA NEI BAMBINI?

Come aiutare a migliorare l’autostima nei bambini? Come rafforzare la fiducia in se stessi nel quotidiano? Di seguito alcuni punti su cui può essere importante riflettere.

 

  • OBIETTIVI REALISTICI È fondamentale prefissare per i propri bambini degli obiettivi realistici. Molte volte le aspettative nei confronti dei piccoli sono esagerate e questo rischia necessariamente di far uscire il bambino sempre perdente. È importante, invece, prendere consapevolezza dei punti di forza e di quelli più fragili dei propri bimbi, e porsi degli obiettivi volti al miglioramento, ma sempre alla loro portata.

 

  • FOCUS SUL PROCESSO. Nella nostra società l’attenzione è sempre volta al risultato. Dovremmo impegnarci a spostare il nostro focus maggiormente sul processo. Non è l’esito l’unico aspetto che conta, ma l’impegno, la dedizione e la motivazione che si mettono in campo per raggiungere un obiettivo. Anche le lodi, ad esempio, dovrebbero essere maggiormente rivolte a questo aspetto. È l’impegno che deve essere premiato, non esclusivamente il risultato.

 

  • PERMETTERE DI SBAGLIARE. Tante volte si tende a iperproteggere i bambini. In questo modo, però, non si permette loro di fare esperienza del fallimento. I bambini non sperimentano l’errore. Ma questo non li protegge, anzi. È impossibile (per fortuna) evitare ai bambini ogni tipo di fallimento. Il messaggio che passa, infatti, è che non si può sbagliare e si deve evitare a ogni costo di perdere. A questo punto, quando capiterà, per il bambino sarà molto grave perché non contempla l’errore nelle proprie esperienze di vita. Se, invece, il bambino sa che si può far giusto, ma anche sbagliare, allora riuscirà maggiormente ad inserire questa esperienza nella sua storia di vita e non viverla come qualcosa di eccessivamente stravolgente per la propria identità.

 

MIGLIORARE AUTOSTIMA NEI BAMBINI CREDENDO IN LORO

 

L’autostima si struttura in base ai messaggi che, più o meno esplicitamente, si trasmettono ai bambini, sia con ciò che si dice o non dice, come lo si dice, sia ciò che si fa o non fa e come lo si fa. È attraverso le esperienze vissute che è possibile migliorare l’autostima dei bambini. I bambini, infatti, hanno bisogno di sperimentare e, come si è detto prima, anche di sbagliare. Questo non significa lasciar far loro quello che vogliono, anzi. Significa creare un contesto di supporto strutturato, con limiti e regole semplici e chiare. Un contesto all’interno del quale i bambini possano muoversi e sperimentare.

Il concetto è spiegato ulteriormente dalle parole di Silvia Vegetti Finzi quando racconta:

 

“Dice un proverbio mantovano: ogni bambino (putin) nasce col suo cavagnin (cestino). Cosa intende? Che ciascuno di noi possiede delle potenzialità, delle risorse, dei talenti che vanno scoperti e valorizzati. Invece, nella scuola delle “verifiche” si misurano le nozioni apprese piuttosto che potenziare le capacità di apprendere, anche cercando la propria strada, imboccando un proprio sentiero, a costo di inciampare e di cadere, ma con la fiducia di potersi rialzare e ricominciare. La vita si impara solo vivendo.”

Dott.ssa Annabell Sarpato

CONTATTACI