Le regole sono centrali nell’educazione dei bambini. Non ne occorrono tante: le ricerche evidenziano come un’educazione basata su poche, semplici e chiare regole condivise sono il contesto migliore in cui crescere i piccoli. Sul piano teorico, dunque, nulla da dire. Nella realtà, però, non è così semplice. Chi ha a che fare con i piccoli sa cosa significa, nella maggior parte dei casi, far rispettare le regole. Come è naturale che sia, però, il compito del bambino è anche quello di cercare di contrastare le norme che gli vengono date, definendo, così, la propria identità e il proprio posto nel mondo. Uno dei modi che i bambini hanno per cercare di mettere in discussione le regole è protestare e mostrare malumore. Insomma, i cosiddetti capricci. Non è facile mostrarsi fermi e coerenti di fronte alle proteste dei bambini. E’ importante, però, capire come gestire i capricci dei bambini, in modo da mantenere una coerenza educativa.
I piccoli, infatti, possono protestare in molti modi. Alcuni possono mettere il broncio, altri mettersi a piangere. Ci sono bimbi che possono buttarsi per terra, scappare o picchiare. Altri ancora, invece, possono richiedere le cose fino allo sfinimento. Insomma, tanti modi diversi, anche molto distanti tra di loro. Ma come gestire questi comportamenti in maniera efficace?
Gestire i capricci dei bambini non è semplice. Soprattutto oggi, dove il ruolo genitoriale sembra assumere sfumature diverse, capire come gestire i capricci dei bambini diventa una grande sfida. Se, fino all’inizio del secolo scorso, il ruolo genitoriale veniva inteso come autorità, nella società odierna questo ruolo è sempre meno definito, ma pensato e costruito. Le ricerche evidenziano che lo stile educativo migliore da adottare sia quello autorevole, caratterizzato da un’equilibrio tra calore e disciplina. I genitori supportano e guidano i figli, favorendo l’autonomia personale. Sono presenti il confronto e il dialogo, in un contesto di coinvolgimento affettivo. Allo stesso tempo, sono presenti regole, che devono essere poche, chiare e definite e, elemento non trascurabile, devono essere rispettate. Ciò è fondamentale per i bambini, che trovano così un ambiente sicuro dove muoversi e che permette loro di crescere sviluppando sicurezza in se stessi e nelle proprie capacità.
Il primo passo per gestire i capricci dei bambini è mostrarsi sereni, ma decisi. Spesso la tendenza è quella di urlare, per imporre la propria autorità. Molte volte, infatti, non è semplice riuscire a mantenere la calma. Questo, però, è molto importante, perché rimanda un messaggio su come sia possibile non farsi sopraffare dalle proprie emozioni, senza perdere il controllo.
Sembra scontato, ma non cedere di fronte ai capricci è fondamentale. Certamente, è molto complesso, soprattutto in certe situazioni, ma è estremamente importante. Se il bambino riesce ad ottenere qualcosa con un capriccio, giudicherà funzionale il suo comportamento e tenderà a ripeterlo. Si innesca, così, un circolo vizioso. E’ molto stancante mantenere la regola, ma la coerenza educativa è fondamentale. Cedere ai capricci dei bambini significa aumentare l’escalation delle proteste, di fronte a richieste sempre maggiori.
Mantenere la regole, spesso, però, può far sentire in colpa l’adulto. Può far sentire cattivi o estremamente esagerati. In realtà, se si parte dal presupposto che la regola è stata valutata come importante e da far rispettare, vi è un motivo valido per mantenere l’istruzione. Di contro, invece, se si è in una situazione dove si sa che la regola non potrà essere rispettata, tanto vale dire di sì subito, senza aspettare che il bambino metta in atto comportamenti di protesta.
Non tutti i capricci dei bambini insorgono per lo stesso motivo. A volte nascono per un momento di stress del piccolo, per stanchezza o, ad esempio, per fame. I bambini, non dimentichiamolo, sono esseri umani e, come noi, vivono momenti di nervosismo e possono esprimere il proprio stress anche con comportamenti capricciosi. Osservare il comportamento dei bambini permette di rispondere ai capricci in maniera ottimale. Non tutti i capricci, infatti, nascono per lo stesso motivo e rispondono alle stesse funzioni. Avere uno sguardo attento aiuta a capire come mai insorgono questi tipi di comportamenti e come farvi fronte.
Far rispettare le regole prestabilite e condivise non significa non prestare attenzione alle emozioni che provano i bambini. Anche se si mantiene l’istruzione, infatti, è importante riconoscere e comprendere l’emozione che il piccolo sta provando. Durante un capriccio, spesso le emozioni sono forti e contrastanti. I bambini possono provare rabbia, tristezza o frustrazione. E’ molto importante per il piccolo sentire che l’adulto comprende ciò che sta provando in quel momento. Un atteggiamento empatico diventa, dunque, fondamentale perché aiuta il bambino a dare un nome all’emozione che sta provando, sentendosi accolto e compreso.